venerdì 29 dicembre 2006

Attrazione-Nanu

Perchè affrontare lunghi viaggi e prezzi vertiginosi quando puoi tenere sempre a portata di mano una giostra ambulante?
Starete pensando all'edenlandia, eh? o a gardaland o a tutti i parchi divertimento piazzati qua e là in Italia vero???..Quei posticini all'avanguardia dove puoi anche vedere i delfini che baciano e le foche che ti battono le...battono le...come si dice? mani? zampe? forse pinne? boh...si battono le pinne?
Noooo, tutto questo è molto più vicino di quanto pensiate, e anche molto più conveniente..


MA E' NANU, NATURALE NO?
Il gioco consiste nel metterti sul letto, piegare le gambe ed alzare con queste i giovani corpicini, che fin quando si tratta di Alessia (bimba sulla destra) è anche fattibile, ma poi come ce lo vai a spiegare all'altra sorella che a lei non la puoi prendere? "Scusa cara, ma sai com'è..hai undici anni e sei alta come me, hai 2 numeri in più di piede, le tue mani sono giganti rispetto alle mie e non sei ciò che comunemente potremmo definire esile??"...un pò di sensibilità! e allora si può notare l'espressione di estremo sforzo sul mio volto alla sinistra...che ve ne pare? Non è un gioco divertente?..meglio dei cicciobello e sbrodolina, senz'altro!

sabato 23 dicembre 2006

Noel, noel..


E oggi non mi va nè di riportare sul blog pezzi di libri nè di commentare vicende, oggi scrivo perchè è il 23 dicembre e sto a pezzi.
Ho chiuso la porta ed ho alzato al massimo il volume di Sugar per non sentire i discorsi pieni di speranza sulla possibilità di un lavoro che darebbero per lo meno una serenità economica "è la volta giusta questa, dicono che capiscono la mia situazione, che mi mettono a posto, mi aiutano davvero", e ogni volta sempre la stessa cosa BAM e ti chiudono la porta in faccia. Alzo ancora di più la voce dello stereo, così non sento lo stomaco che mi pulsa e gli occhi che bruciano, voglio il buio più assoluto, azzerare il caos in cui vivo, mettere un pò d'ordine nella mia vita, levarmi questo senso di carico che sento sulle spalle, ho bisogno di pura esaltazione, voglio impazzire di gioia e nascere e morire ogni giorno. Io non lo ricordo più com'era averti attorno e non m'interessa più, nemmeno un pò, non voglio più pensarci e avrei preferito non saperlo mai, che non ci fossi passato nemmeno per un momento nella mia vita, hai divorato tutto ciò che rimaneva di buono e bello in me. Ora cosa è rimasto? un contatto troppo stretto con il reale, ho perso la capacità di stare bene nei sogni, mi spaventano, sono sempre più attaccata ad una realtà che non mi appartiene, costretta a sentire piangere ogni giorno una mamma e ad ascoltare tutti i discorsi delle bimbe che non lasciano altro in me che veleno.
E' il 23 dicembre e domani sarà 24 e poi 25, così quest'anno e tutti gli anni che verranno, e ci saranno sempre le stesse piaghe nel volto a pranzo per soffocare le lacrime e la stessa sensazione di vuoto e paura.
Non si può capire, in tutti i modi, non si può spiegare, so che queste cose non riesco a condividerle con nessuno, e forse è meglio così, non amplificarli ulteriormente questi pensieri..

"Nanu mi accompagni a comprare i regali di Natale?" ...eccola è arrivata col suo sorriso trionfante e con 20 euro in mano, pronta per lo shopping natalizio :°) e allora, forza Nanu, sfoggialo un'altra volta il sorriso, che loro ci sono ancora e ci saranno per sempre, e questo è un buon motivo per essere felice.

lunedì 18 dicembre 2006

Nietzsche "la gaia scienza"


"Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: "Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore ed ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni cosa indicibilmente piccola e grande della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione, e così pure questo ragno e questo lume di luna tra gli alberi e così pure quest'attimo ed io stesso. L'eterna clessidra dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta, e tu con essa, granello di polvere!"? Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immane, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: "Tu sei un dio, e mai intesi cosa più divina!"? Se questo pensiero ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe subire una metamorfosi, e forse ti stritolerebbe; la domanda che ti porresti ogni volta e in ogni caso:"Vuoi tu questo ancora una volta ed ancora innumerevoli volte?" graverebbe sul tuo agire come il peso più grande! Oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita, per non desiderare più alcun'altra cosa che quest'ultima eterna sanzione, questo suggello?"




venerdì 15 dicembre 2006

Dr.Wario Vs NanuWw


Eccovi la dimostrazione di come nell'amicizia, bisogna mettere da parte le proprie esigenze per coinciliarle con quelle degli altri....



×××$up3Я_M@ЯiØ_BЯØ$×××...RASTA SIEMPRE... scrive:
ti passo a prendere nel pomeriggio....
NanuWw.....NanuWw si dà del lei scrive:
mario io fino alle sei sto a pattinaggio
NanuWw.....NanuWw si dà del lei scrive:
poi mi devo fare doccia e shampoo e tutto
×××$up3Я_M@ЯiØ_BЯØ$×××...RASTA SIEMPRE... scrive:
no no verso le sette e mezza!!!
×××$up3Я_M@ЯiØ_BЯØ$×××...RASTA SIEMPRE... scrive:
va bene?
NanuWw.....NanuWw si dà del lei scrive:
verso le otto....
×××$up3Я_M@ЯiØ_BЯØ$×××...RASTA SIEMPRE... scrive:
otto meno15 giù!
NanuWw.....NanuWw si dà del lei scrive:
...
NanuWw.....NanuWw si dà del lei scrive:
aUHSUahsuHASUHaush
NanuWw.....NanuWw si dà del lei scrive:
la metto sul blog questa...
×××$up3Я_M@ЯiØ_BЯØ$×××...RASTA SIEMPRE... scrive:
ja siamo arrivati al giusto compromesso...
NanuWw.....NanuWw si dà del lei scrive:
uAHSUahsAUuaSHUa mi vado a vestire =*
×××$up3Я_M@ЯiØ_BЯØ$×××...RASTA SIEMPRE... scrive:
va buono allora a più tardi....



...per sempre pancreas & colon :D

mercoledì 13 dicembre 2006

Quinto Fabio Massimo


Detto anche il Temporeggiatore.

Cosa fa un temporeggiatore? Rimane saldamente aggrappato alla propria apparente stabilità, rifiutando di accettare una condizione diversa, rinunciando a combattere... volendo spiegare etimologicamente il termine sta per "colui che prende tempo" in pratica chi decide di restare immobile ed aspettare che le cose cambino da sè senza fare qualcosa di concreto.

Viviamo ormai in una società di temporeggiatori, basti pensare a quante volte si domanda qualcosa ai propri genitori e si riceve la risposta "Poi vediamo" , e anche in ambito scolastico la situazione non è diversa. I rappresentanti di istituto che si mostrano "combattivi e fieri" attendono le decisioni del preside sul fare o meno autogestione, o se forse, come è stato suggerito dai docenti, sarebbe meglio una coogestione. Ma allora io forse non ho mai capito il senso dell'autogestione, che chiamandosi auto-gestione presuppone che ti devi gestire tu da solo per discutere su qualcosa, per cercare provvedimenti alla condizione di noi studenti che deteriora di giorno in giorno. Se chiedi al preside il permesso di "autogestirti" che significato ha??? E' come progettare una rapina in banca e chiedere al direttore "scusi, posso rubare tutto il denaro che avete???" Ma che signifiiiiica chiedere un permesso di autogestione??...e così ci prendiamo tempo! questa la risposta.


Mi sa che sono proprio nata in un periodo sbagliato, in un posto sbagliato e forse anche in un mondo sbagliato.Lontano il tempo in cui un giorno diventi rivoluzionario e non smetti mai più di esserlo, perchè ogni giorno la conoscenza si arricchisce, le idee si chiariscono e lo spirito si rafforza....ormai rispecchiamo totalmente ciò che ci anticipò già George Marchais nel 1968 ossia "..figli di borghesi che metteranno presto a riposo la loro fiamma rivoluzionaria per andare a dirigere l'impresa di papà".

martedì 12 dicembre 2006

..Le Faible conte..


Io penso per parole, per me il linguaggio è un filo inesauribile che tesso come se la vita si facesse narrandola. Tu pensi per immagini congelate in una foto. Ma non impressa su una lastra, piuttosto come disegnata a penna, è un ricordo minuzioso e perfetto, dai volumi morbidi, dai colori caldi, rinascimentale, come un'intenzione colta su una carta porosa o su una tela. E' un momento profetico, è tutta la nostra esistenza, tutto il vissuto e il da vivere, tutti i tempi simultanei, senza inizio nè fine.
Da una certa distanza guardo quel disegno, in cui ci sono anch'io. Sono spettatrice e protagonista. Sono nella penombra, velata dalla foschia di un tendaggio trasparente. So che sono io, ma sono anche questa stessa che osserva dall'esterno. Conosco ciò che sente l'uomo dipinto su quel letto disfatto, in una stanza dalle travi scure e dal soffitto da cattedrale, dove la scena appare come il frammento di un'antica cerimonia. Sono lì con te, e anche qui, sola, in un altro tempo della coscienza. Per me questa visione è ricorrente ed immutabile, nulla cambia, è sempre lo stesso sorriso placido dell'uomo, lo stesso languore della donna, le stesse pieghe delle lenzuola e gli stessi angoli bui della stanza.
Ogni volta che penso ci vedo così, fissati per sempre su quella tela, invulnerabili alla corrosione della cattiva memoria. Posso divagarmi a lungo su quella scena, fino a sentire che entro nello spazio del quadro e non sono più colei che osserva. Allora si spezza la simmetrica quiete del dipinto e sento le nostre voci vicinissime.
"raccontami una storia"
"che storia vuoi?"
"raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno..."