martedì 12 dicembre 2006

..Le Faible conte..


Io penso per parole, per me il linguaggio è un filo inesauribile che tesso come se la vita si facesse narrandola. Tu pensi per immagini congelate in una foto. Ma non impressa su una lastra, piuttosto come disegnata a penna, è un ricordo minuzioso e perfetto, dai volumi morbidi, dai colori caldi, rinascimentale, come un'intenzione colta su una carta porosa o su una tela. E' un momento profetico, è tutta la nostra esistenza, tutto il vissuto e il da vivere, tutti i tempi simultanei, senza inizio nè fine.
Da una certa distanza guardo quel disegno, in cui ci sono anch'io. Sono spettatrice e protagonista. Sono nella penombra, velata dalla foschia di un tendaggio trasparente. So che sono io, ma sono anche questa stessa che osserva dall'esterno. Conosco ciò che sente l'uomo dipinto su quel letto disfatto, in una stanza dalle travi scure e dal soffitto da cattedrale, dove la scena appare come il frammento di un'antica cerimonia. Sono lì con te, e anche qui, sola, in un altro tempo della coscienza. Per me questa visione è ricorrente ed immutabile, nulla cambia, è sempre lo stesso sorriso placido dell'uomo, lo stesso languore della donna, le stesse pieghe delle lenzuola e gli stessi angoli bui della stanza.
Ogni volta che penso ci vedo così, fissati per sempre su quella tela, invulnerabili alla corrosione della cattiva memoria. Posso divagarmi a lungo su quella scena, fino a sentire che entro nello spazio del quadro e non sono più colei che osserva. Allora si spezza la simmetrica quiete del dipinto e sento le nostre voci vicinissime.
"raccontami una storia"
"che storia vuoi?"
"raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno..."

3 commenti:

mugnolo ha detto...

Sono il primo a commentare.
Beh... Nanu buona avventura da blogger :*
E' proprio carino il post.

NanuWw ha detto...

Grazie Puzzolo....ops...mugnolo =D

Anonimo ha detto...

Bello e poetico il tuo blog..